Testi e foto di "Simon Mago"



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L’autore del presente articolo declina ogni responsabilità sull'eventuale uso illecito delle apparecchiature descritte o delle informazioni fornite. Infatti, questa monografia vuole avere solamente uno scopo didattico ed esplicativo, teso a dimostrare i limiti tecnici delle serrature e non un invito o un incoraggiamento a mettere in pratica quanto descritto.

I dispositivi descritti e/o fotografati, presenti nell’articolo, sono di proprietà dell’autore, usati a solo scopo di studio ed esperimento
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Una serratura a combinazione "da esercizio" (tratto dal libro di Simon Mago e Karl "Casseforti a combinazione meccanica")

Quando si deve descrivere il funzionamento di un dispositivo meccanico, nel nostro caso una serratura, scendendo nei minimi particolari, è tutt’altro che facile farsi capire.

La complessità del dispositivo e l’inadeguatezza delle parole usate per illustrarlo sono problemi che possono essere solo parzialmente superati ricorrendo all’uso di foto o disegni.

Una soluzione assolutamente consigliabile consiste nel procurarsi una serratura del tipo di cui si tratta e studiarne accuratamente il funzionamento, dopo averla smontata. Un occhio al testo, con le sue foto, ed uno alla serratura.

Da un po’ di tempo sono reperibili su “eBay”, anche se quasi esclusivamente sui mercati statunitensi e del Regno Unito, delle ottime serrature a combinazione, usate, provenienti probabilmente dalla sostituzione di tali dispositivi meccanici con più moderne serrature a combinazione digitale. Non è difficile acquistarle per poche decine di dollari.

Purtroppo però, una serratura a combinazione a dischi coassiali per cassaforte, oltre ad essere un minimo complessa, è racchiusa in un contenitore in lega leggera che impedisce di studiarne il funzionamento interno con quella accuratezza che sarebbe ideale, anche dopo aver tolto il coperchio.

L’unica soluzione è trasformarla in una “serratura da esercizo” tagliando un tratto delle pareti del contenitore mediante una fresa per metalli. Non è un’operazione difficile, a patto di sapere dove mettere le mani in modo da non fare danni.

(Ricordo che le serrature “da esercizio” sono reperibili presso alcuni fornitori di materiali per serraturieri/casseforti, soprattutto esteri, ma il loro costo, purtroppo, è un ...pochino superiore a “poche decine di dollari"...)

 

Realizzazione di una serratura “da esercizio”


Vediamo come procedere: Prima di tutto osserviamo il disegno di fig.1 e la foto di fig.2 che ne rappresentano i meccanismi interni, e la fig.3 che ne identifica i componenti, poi iniziamo a smontare tutte le parti della serratura (Non sarà una cattiva idea scattare delle foto digitali, man mano che il lavoro procede, in modo da risolvere eventuali dubbi, quando dovremo rimontarla).

Innanzitutto togliamo le due viti che fermano il coperchio e apriamo la serratura.

Ora dobbiamo smontare la vite della leva e togliere la leva stessa. Attenzione! c’è una piccola molla di ritorno tra la leva e il catenaccio.
Successivamente dobbiamo togliere il catenaccio tirandolo verso destra, tenendo premuto il ribloccatore in modo da liberarlo (vedi fig. 3). Attenzione anche qui perché dietro al catenaccio c’è una piccola molla che spinge un pallino di acciaio. Serve a posizionare il catenaccio tutto aperto o tutto chiuso.

Sfilatelo delicatamente evitando che la molla spari il pallino da qualche parte. Fin qui, nulla di complicato.

 


Fig.1

Disegno schematico di una serratura a combinazione per casseforti,

con indicati i nomi dei vari componenti

 


Fig.2

Foto dell’interno di una serratura a combinazione per casseforti

 

 

 

Fig.3

La serratura parzialmente smontata

 

Ora dobbiamo smontare i dischi della combinazione. Qui la cosa è un po’ più delicata, ma nulla di straordinario.

Basta procedere con attenzione, ricordando che i dischi non sono tutti uguali, anche se ad uno sguardo frettoloso sembrerebbe il contrario. In effetti il primo disco dall’alto e l’ultimo in basso sono leggermente differenti da quelli centrali e non vanno scambiati di posto. Un buon sistema è numerare i dischi con una matita mentre vengono smontati.

Poi si potranno impilare i dischi, le rondelle che troveremo frapposte ed il meccanismo di regolazione della frizione, su un bullonino dotato di rondelle adeguate e chiuso con un dado (vedi fig.4)

Al momento di rimontare il tutto, basterà prelevare il meccanismo della frizione, i dischi e le rondelle, nell’ordine inverso a quello di impilamento per non commettere errori grossolani.

 

 

 

Fig.4

I dischi, le rondelle ed il meccanismo di regolazione della frizione, impilati su un bullonino dotato di rondelle adeguate e chiuso con un dado.

 


Il primo disco, che ferma tutti gli altri, è tenuto al suo posto da un anello elastico Seeger che fa tenuta su una scanalatura in cima al tubo di supporto dei dischi. Si deve iniziare smontando questo anello (indicato con il numero 10 nella foto seguente). I dischi verranno via semplicemente sfilandoli dal supporto.

 

 

Fig.5

La serratura completamente smontata e pronta per la “vivisezione”

I numeri indicano l’ordine con cui rimontare il pacco dei dischi.

 

 

Fig.6

La linea rossa indica la parte che elimineremo.

Sarà così possibile vedere l’interno della serratura durante il funzionamento.

 


Fissiamo la serratura in una morsa e procediamo. Io ho usato una fresatrice di precisione della Proxxon, ma anche con un semplice Dremel munito di disco da taglio si potrà realizzare la modifica; l’accuratezza del lavoro sarà inferiore ma agli effetti pratici non cambierà nulla. C’è un discreto spazio fra i componenti della serratura ed il contenitore, quindi eventuali imprecisioni non influiranno negativamente sul risultato.

 

  

 

                         Fig.7                                                                              Fig.8

 

 

Fig.9

La serratura nelle fasi finali di lavorazione

 

 

Fig.10

Dopo un accurato lavaggio con un detergente, ecco la scatola della serratura finita

Non rimane ora che rimontare tutti i componenti al loro posto.

 


Fig.11

Prima e dopo la cura; in un confronto con una serratura identica

è evidente, ora,  la possibilità di osservare facilmente il funzionamento dei meccanismi interni.


 

Fig.12

 


Una serratura così modificata consente di studiare nel dettaglio il funzionamento della meccanica interna, di rendersi conto di cosa succede al momento dell’allineamento dei dischi, di vedere il gambetto della leva entrare nelle porte dei dischi e nella tacca della camma di comando, pronto a retrarre il catenaccio.

Non c’è testo al mondo che possa spiegare le cose con altrettanta chiarezza!

Ora, finalmente, è possibile osservare l’interazione del gambetto della leva con il perimetro esterno dei dischi (vedi fig.12).

 

Le tolleranze meccaniche e la manipolazione


Se le serrature  a combinazione, ma vale anche per tutte le serrature in generale, fossero costruite con gli standard di precisione usati in orologeria, non soltanto costerebbero come un buon orologio, ma sarebbero altrettanto delicate e bisognose di frequenti revisioni e pulizie, pena il loro grippaggio.

Naturalmente, se queste cure sono accettabili nel caso della meccanica di un orologio, sono del tutto impraticabili nei confronti di una serratura a combinazione che, bloccandosi, renderebbe non più apribile una cassaforte, con conseguente necessità di forzarla, danneggiandola.

Nella pratica quotidiana le serrature a combinazione di cui ci stiamo occupando, presentano delle sia pur minime tolleranze costruttive. In particolare ci interessano le imperfezioni dimensionali dei dischi della combinazione ed il loro allineamento e le imprecisioni nel parallelismo tra il gambetto della leva e il perimetro dei dischi stessi.


 

Fig.13

Le tolleranze meccaniche delle serrature, sia pur minime, provocano il non perfetto allineamento dei dischi sul loro asse e nei confronti del gambetto. Queste tolleranze vengono abilmente sfruttate per ricercare, con successo,

 la combinazione di una serratura tramite l’arte della manipolazione.

 


Nella fig.13 si vede, in una macrofoto a forte ingrandimento,  come il gambetto della leva non tocchi contemporaneamente sul perimetro esterno di tutti i dischi.

L’imperfetta perpendicolarità con la leva, cui è saldato e l’imperfetto allineamento dei dischi sul loro asse ne sono la ragione. Possiamo vedere, evidenziato nei due cerchi rossi, come fra il gambetto  e i dischi sottostanti ci sia uno spazio, benché micrometrico, mentre la freccia evidenzia il punto in cui il gambetto è effettivamente in contatto con il disco.

Questa particolarità meccanica è alla base delle tecniche di scoperta della combinazione attraverso la manipolazione della serratura.

Non si tratta di una cosa riservata a pochi eletti né occorrono sensibilità superlative. Lasciamo alla finzione cinematografica i polpastrelli consumati con la carta vetrata per esaltarne la sensibilità

La manipolazione delle serratura a combinazione richiede, ovviamente, un’approfondita conoscenza dei meccanismi usati e del loro funzionamento. Si tratta di una tecnica realmente applicabile anche se il suo apprendimento richiede studio e allenamento.

Queste tecniche, infatti, sono patrimonio principalmente del tecnico manutentore di casseforti o di A.T.M. (bancomat), che devono risolvere, su richiesta del cliente, un malfunzionamento della serratura o la dimenticanza della combinazione, senza per questo danneggiare il mezzo forte di protezione.

La manipolazione costituisce comunque lo strumento più insidioso per accedere al contenuto di una cassaforte senza lasciare tracce. Per questo è il metodo preferito nel corso di azioni di spionaggio o di particolari indagini di polizia e risulta utilizzato solo da pochissimi ladri “professionisti” il cui unico scopo è raggiungere il contenuto della cassaforte nel più breve tempo possibile, per limitare il rischio di essere scoperti, senza alcun riguardo all’eventuale danneggiamento del forziere.

Insomma, le tecniche di manipolazione consistono in una serie di procedure metodiche, sistematiche e analitiche, basate su un cocktail di esperienza, concentrazione e pazienza che non deve mai mancare nella cassetta degli attrezzi del Tecnico Serraturiere (le maiuscole non sono casuali!).

 

Nota:

Il libro “Casseforti a combinazione meccanica, storia tecnica e segreti” da cui è tratto il presente articolo, è in vendita nelle principali librerie. (Attualmente è l'unica pubblicazione in italiano sull'argomento!)
Nel volume, le tecniche di scoperta della combinazione attraverso la manipolazione della serratura sono trattate in modo estremamente approfondito, tanto da consentire agli studiosi e appassionati di meccanica serraturiera di sperimentare di persona tale metodologia. Anche, e soprattutto, in vista di una futura attività professionale quale tecnico manutentore.
Vorrei aggiungere che il libro è di trecentodue pagine (scusate se è poco).Ci sono oltre centocinquanta fra disegni tecnici e foto, molte in macrofotografia! ed è in formato A4, ossia 20 x 28 cm. quindi non è un manualetto. Dico questo per giustificare il prezzo di vendita, non proprio economico, ma se fate un confronto con i vari libri (solamente in inglese) su argomenti simili, vedrete che le somme richieste sono anche superiori.
Avremmo potuto stamparlo in un formato minore (tascabile o formato romanzo) e sarebbe costato molto meno, ma abbiamo dato priorità alla dimensione (e qualità) delle immagini che, in un libro tecnico, hanno la loro importanza.

 

Simon Mago

 

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